Business to Business: la comunicazione rivolta alle imprese

Anche se si può pensare che, nel Business to Business, la comunicazione giochi un ruolo secondario, in realtà  le attività  di marketing destinate al commercio interaziendale risultano di fondamentale importanza.

Anzitutto è necessario investire sulla reliability: le aziende si affideranno più volentieri a brand che costituiscono una garanzia di successo. Un partner concreto, affidabile, competente e professionale è quello che ogni azienda ricerca. Per questo diventa molto importante fare in modo che la propria immagine sia in grado di trasmettere questi valori.

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L’indirizzo che guida la ricerca di un partner è il cosiddetto goal oriented mind set, vale a dire un atteggiamento rivolto prevalentemente al raggiungimento di obiettivi prefissati: rintracciare informazioni sulle diverse alternative possibili, operare un confronto in modo rapido ed agevole, scegliere la migliore collaborazione nell’ambito del consideration set. Molto spesso è un processo decisionale caratterizzato da un problem solving esteso perchè chi decide, è disposto anche a compiere uno sforzo considerevole, dal momento che le conseguenze della scelta possono avere un forte impatto sul proprio business.

In genere, il coinvolgimento nella ricerca è particolarmente elevato, anche quando non ci sia una particolare esperienza in un determinato ambito e risulta tuttavia possibile valutare le caratteristiche delle diverse alternative, così come gestire la complessità  delle informazioni.

Tipicamente, nel settore B2B, il processo decisionale è di tipo cognitivo, altamente razionale e pragmatico, perchè il target sa discernere gli attributi autonomamente e conseguentemente, esprimere una propria valutazione.

Per riuscire ad agevolare chi prende le decisioni, è necessario fornire le informazioni necessarie per fa sì che questi possa valutare razionalmente le caratteristiche.

La dimensione dominante è dunque di natura informativa, per illustrare il servizio in modo completo e puntuale nei suoi diversi aspetti.

Per questo un progetto grafico eccessivo e pesante può risultare di ostacolo per chi vuole rintracciare subito le informazioni desiderate. Questo non significa eliminare la creatività , piuttosto l’adozione di un suo utilizzo mirato, all’interno di sezioni specificatamente dedicate e non interferenti con l’area di testo.

In questo caso, infatti, la creatività  non risulta un autentico elemento differenziante, bensì arricchente di cui non bisogna assolutamente abusare. La struttura del sito, lineare e di semplice consultazione, deve tuttavia lasciare ampio respiro alle immagini, ponendo in rilievo anche un logo ben congegnato e di successo.

Nella home page deve essere possibile consultare i vantaggi distintivi dell’azienda in questione: l’esperienza maturata, il dinamismo, la presenza sul territorio e la versatilità .

L’albero del sito, organizzato in macro e micro sezioni, deve consentire una navigazione agevole, abilitando l’utente a rintracciare immediatamente le informazioni richieste. La funzionalità  deve comunque risultare accompagnata da un marchio distintivo e dalla presenza di numerose immagini in sliding.

L’immagine si configura come un linguaggio universale, capace di superare le barriere linguistiche e di risultare estremamente espressivo. Il format grafico deve apparire direttamente riconducibile al settore e svolge il compito di sedurre, informare ed invitare a scoprire a cosa si riferisce il simbolo adottato.

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Un tocco di creatività  che accompagna la chiarezza espositiva.

 

Advertising per una comunicazione efficace: Dermodent

Dermodent è un centro Odontoiatrico e di Medicina Estetica, con sede nella città  di Savona, che progetta l’espansione di questo format a livello nazionale.

Gli obiettivi di marketing perseguiti erano essenzialmente: aumentare la brand awareness, facendo conoscere il proprio marchio ad un ampio spettro di clientela; comunicare in modo efficace e anticonvenzionale i servizi offerti dal centro ai potenziali clienti, in modo da catturare l’attenzione con un impatto visuale forte e accattivante; aumentare l’afflusso degli utenti presso lo studio e infine, fidelizzare i consumatori nel medio – lungo termine.

Applicando il Nuovo Modello di Marketing, si è deciso di partire dall’idea creativa per poi procedere a progettare il nuovo format di comunicazione del centro e duplicarlo sui diversi media attivati, per ottenere una comunicazione efficace.

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Il mood creato è chiaramente indirizzato a creare anche liking e preference: risulta infatti rilevante per il target e coerente con il sistema di bisogni relativi alla cura odontoiatrica, pertinente con l’attività  core aziendale e dotato di potere differenziante. L’advertising è infatti un mezzo privilegiato per comunicare gli elementi peculiari dell’offerta e per distinguersi dai concorrenti. Differenziandosi, l’azienda riesce a creare nel pubblico una preferenza stabile nei confronti della propria offerta, attraverso la percezione di una sua migliore corrispondenza delle aspettative rispetto alle offerte dei competitors.

Dermodent ha poi definito una perfetta integrazione tra media tradizionali e media online, adattando l’idea creativa anche ai social network, ambienti che si prestano particolarmente alla possibilità  di rendere virale il brand aziendale.

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La comunicazione aziendale (interna ed esterna), l’identità  visiva e verbale (naming, lettere, colori) e gli spazi web costituiscono dei touch point tra consumatore e prodotto, punti di contatto capaci di rivestire l’offerta di esperienza diretta e interattività 

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Una pubblicità  suggestiva colpisce l’inconscio del cliente e dove non c’è il bisogno, lo crea.

Moda e abbigliamento: come fare breccia nel consumatore

Come si fa comunicazione nel mondo della moda? Per definire la strategia ottimale nel settore dell’abbigliamento, bisogna comprendere le particolarità  del prodotto.

Risulta infatti possibile classificare diversi prodotti secondo una variabile cruciale: la possibilità  di giudicarne più o meno facilmente la qualità  attraverso il web.

In questo modo, è possibile distinguere tra i prodotti commodity (la cui qualità  è interamente definita dalla descrizione fornita dal sito web e quindi, le variabili di interesse per il consumatore sono esclusivamente la disponibilità  ed il prezzo); i prodotti quasi commodity (beni altamente differenziati, dove la qualità  è quasi interamente valutabile attraverso la descrizione fornita online); i prodotti look and feel (beni soggettivamente diversi, in cui la differenziazione varia a seconda della specifica categoria di prodotto); i prodotti look and feel a qualità  variabile (beni oggettivamente diversi, per i quali è impossibile valutare la qualità  basandosi esclusivamente sulla descrizione fornita online).

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Il settore della moda appartiene pertanto alla macrocategoria dei beni look and feel. Per questi prodotti il consumatore desidera poter vedere e toccare il prodotto individualmente, per poterne valutare la qualità . In questo senso, diventa necessario trasferire il livello di esperienzialità  fisica, sperimentabile nei normali stores fisici, ad un livello differente: l’esperienza sociale, la condivisione e l’interazione. Molteplici siti web si sono dotati di forum dedicati allo scambio di consigli, alla votazione degli outfit e alla socializzazione, al fine di ridurre il gap dovuto alla mancata possibilità  di interagire direttamente con il prodotto. Alternativamente, è opportuno fare leva sul proprio brand, rafforzare la propria immagine, in modo da generare fiducia nell’utente e spingerlo all’acquisto. Gli investimenti d’immagine possono essere veicolati attraverso i bloggers, effettuando attività  del già  citato evangelism marketing ma anche attraverso virtual try on e tecnologie 3D, che possano rendere al meglio l’immagine del prodotto (Nike, ad esempio, ha adottato questa strategia). Inoltre, può risultare estremamente utile dotarsi di POPITT (point of presence in the territory), che affianchino lo store online: così i consumatori sono consapevoli di poter contare su un luogo fisico, che può servire da interfaccia all’atelier virtuale per qualsiasi inconveniente.

Infine, un’ulteriore possibilità  è la definizione di partnership con i complementors: il distributore potrà  così far leva sui prodotti branded riducendo il rischio percepito dai consumatori.

In questo senso, l’azienda Bruno Carlo, con un’eccellenza artigianale italiana, specializzata nella produzione di guanti ed accessori moda, ha voluto creare uno store online dopo aver definito una rete molto solida di associazioni positive con il proprio brand: tendenza, stile, ricerca del design, made in Italy, interazione e socialità . L’azienda è infatti riuscita a compiere un autentico riposizionamento d’immagine sul mercato italiano ed internazionale, nei confronti del consumatore finale e dei rivenditori.

Bruno Carlo ha innanzitutto operato un restyling del proprio marchio, dell’immagine coordinata e del packaging dei prodotti; ha realizzato un nuovo sito web e aperto account aziendali su Facebook, Twitter e Pinterest. Per il lancio della collezione 2013 ha ideato un mood creativo, dedicato alle fiere di settore e ha inviato comunicati stampa alle riviste di moda e alle fashion bloggers.

 

Moda: la dea dell’immagine e dell’apparenza, oggetto di emozione e coinvolgimento.

Concessionarie auto e moto: la strategia di comunicazione ottimale

Nella strategia di comunicazione per le concessionarie, è anzitutto opportuno precisare quali sono gli elementi rilevanti per i consumatori interessati. Senz’altro la funzionalità  è un aspetto dall’indubbia rilevanza: l’utente desidera reperire informazioni dettagliate sulle performance tecniche del prodotto, soprattutto nel momento in cui si tratta di usato.

Tuttavia, definire i prodotti come soltanto funzionali, risulterebbe estremamente riduttivo. Determinati brand di auto e moto vengono definite delle autentiche lifestyle companies, dal momento che, facendo leva sugli attributi intangibili del prodotto e sull’immaginario collettivo, diventano in grado di evocare emozioni e un autentico stile di vita. Ad esempio il marchio Harley Davidson è in grado di evocare i valori della libertà , forza, purezza ed affermazione, contraddistinguendo un target specifico, connotato da particolari caratteristiche.

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Inoltre, le auto sportive, ad esempio, sono in grado di evocare il lusso e la velocità , fino a trasformarsi in un autentico status-symbol, senza contare gli innumerevoli nessi con le prestazione sportive, dalla Formula 1 al Moto GP.

Un sito di una concessionaria, pertanto, aldilà  della funzionalità  necessaria per consentire di disporre delle informazioni relative al prodotto, dovrà  caratterizzarsi per l’idea creativa e per la capacità  di evocare tutto quel mondo che si cela dietro ai meri attributi tangibili.

Alcuni marchi hanno infatti un posizionamento unico e una forte iconicità  e si rivolgono ad un audience di autentici advocates e lovemakers. Trattare simili brands, richiede anche la capacità  di saper soddisfare il bisogno di esperienza, emozione e di appartenenza propri di un target simile, senza trascurare la rilevanza degli aggregatori (ad esempio, eBay; Moto.it; Immobiliare.it) che possono giocare un ruolo fondamentale in campo. Col il termine aggregatore, ampiamente diffuso in informatica, si intende un qualsiasi software o una qualsivoglia applicazione web avente l’obiettivo di ricercare informazioni o contenuti frammentati sul web e riproporli in modo integrato. Così l’utente verrà  agevolato nel processo di fruizione, proprio perchè non dovrà  più ricercare la singola informazione dispersa in rete ma, attraverso l’aggregatore, potrà  rintracciarla all’interno di specifiche aree tematiche. I motori di comparazione online o metacomparatori, sono una delle tipologie più innovative di aggregatore e consentono, a seguito dell’immissione di determinate chiavi di ricerca da parte dell’utente, di fornire i risultati in forma aggregata, attingendo da diverse fonti.

Nel momento in cui il proprio sito offre dei prodotti, nuovi o usati, direttamente online, sarà  molto utile servirsi di questi strumenti in modo da effettuare l’inserimento soltanto una volta all’interno del proprio sito e di proiettare i prodotti inseriti anche all’interno dei diversi aggregatori di cui ci si serve.

Ad esempio, Roby Moto, al fine di comunicare la propria leadership sul mercato di Genova attraverso un format di comunicazione da esportare sul web, crea un sito caratterizzato dall’estrema funzionalità , grazie all’utilizzo degli aggregatori, arricchito da un copy creativo e da un’immagine differenziante. Il posizionamento adottato è profondamente basato sul concetto di esperienza acquisita: Roby Moto non si limita ad invitare la clientela ad acquistare, ma diventa un professionista capace di consigliare come si compra una moto ed assistere il consumatore nell’intero processo di acquisto. La concessionaria non si limita a rivolgersi al target meno esperto, attraverso iniziative di condivisione di video relative alle proprie performance, riesce a coinvolgere anche i più appassionati. Nasce così una strategia ad hoc, che sottolinea il vantaggio competitivo dell’offerta.

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Mood creativo e copy incisivo: la perfetta cornice della funzionalità .