Come creare una campagna marketing facebook.

Un case history su come creare una campagna marketing facebook efficace. I consigli di AT MEDIA.

creare una campagna marketing

Abbiamo più volte sottolineato come il marketing stia attraversando un periodo di”rinnovamento”, orientandosi sempre più verso un contesto social. Un’azienda nel 2014 non può fare a meno di essere presente costantemente sulle principali piattaforme, pianificando adeguate campagne marketing facebook, che permettano di colpire l’utente tramite interazioni costanti e quotidiane . Tra i vari social, facebook fornisce un’elevata possibilità  per raggiungere il proprio target, se utilizzato in modo opportuno permette di creare un flusso coerente che accompagna l’azienda dalla segmentazione fino alla conversione e và  ad integrarsi con il resto dell’immagine e della presenza digitale.
Ma quali sono punti rilevanti per creare una campagna marketing di successo? Proviamo ad analizzarli brevemente:
• Considerare il contesto in cui si opera.
Su facebook le persone condividono passioni, esperienze e opinioni. àˆ opportuno trovare degli input che creino un bisogno legato agli interessi del target, provando a suscitare quella curiosità  che faccia nascere nell’utente l’esigenza di approfondire quanto desideriamo comunicargli.
• Profilare adeguatamente il target.
La profilazione è molto varia, può muoversi su basi socio-demografiche, può essere impostata per interessi, gruppi di appartenenza o geolocalizzata. Importante valutare la portata ovvero la copertura del target, maggiore portata vorrà  dire maggiore possibilità  di aumentare i click.
• Non trascurare la creatività .
La creatività  è fondamentale. Dovendo lavorare su spazi molto limitati e con una quantità  di contenuti quotidiani trasmessi elevatissima, si potrebbe andare incontro ad un elevata obsolescenza del messaggio e di conseguenza ad una riduzione delle interazioni in tempi molto brevi.
Quali i rimedi? Provate a declinare i contenuti con modalità  varie che possano articolarsi tra post, link sponsorizzati e campagne ads, curando in particolare le caratteristiche dei bacini di utenza che andremo a colpire. Utilizzare più soggetti per lo stesso annuncio a rotazione potrebbe essere una valida integrazione al primo punto. Non dimentichiamoci delle analytics, fondamentali per analizzare quali sono i post che hanno maggiori interazioni.
• Riuscire ad integrare il tutto.
Gli utenti navigano sempre più in modalità  multiscreen e multicanale, non puntiamo tutto su facebook, integrare il tutto con campagne Adwords e Display è fondamentale, senza trascurare il fatto che ogni canale è seguito da tipologie differenti di utenti, di conseguenza genera risposte differenti.
• Misurare i risultati.
Tutte le attività  su facebook sono tracciabili. Occorre stabilire in principio quali sono i risultati che vogliamo raggiungere con la nostra campagna. Facebook a tal proposito offre gli Insights che possono essere combinati con le analytics del sito. In questa attività  fondamentale sarà  capire in quale fase ci troviamo, obiettivi e indicatori variano nel tempo. Mentre per una nuova fan page si riterrà  opportuno in primo luogo aumentare rapidamente il numero di fan, successivamente l’obiettivo si potrebbe spostare sul generare traffico verso il sito. Quindi ad ogni fase i suoi strumenti più opportuni.
Proviamo ad analizzare un caso concreto.

Dire Fare Giocare compie un anno e ti regala un coupon.

• Il cliente

Dire Fare Giocare è un posto dove condividere esperienze e aiutare il bambino nella crescita, creato per dare un sostegno a quelle mamme e famiglie che per le motivazioni più varie non possono accudire i piccoli nella loro quotidianità . Fornisce i servizi che vanno dal massaggio infantile allo spazio giochi, passando dai laboratori e comprendendo anche attività  per i più grandi. Il tutto avvalendosi dei migliori specialisti in tema di psicomotricità  e naturopatia.

• Le sue esigenze

Essendo un’attività  di recente formazione il cliente ha presentato quali principali necessità  una maggiore visibilità , una migliore comunicazione finalizzati al raggiungimento di un maggiore bacino d’utenza.

• L’idea creativa
Dire Fare Giocare compie un anno, quale l’idea di AT?

Dire fare giocare

In occasione del primo anno di attività  Dire Fare Giocare crea una campagna marketing nella quale regala un coupon ai fan di facebook.

coupon dire fare giocareClicca mi piace e scegli il tuo regalo. L’idea creativa, accompagnata da una grafica di forte impatto, fornisce al cliente attuale e potenziale l’input per cliccare mi piace e poter scegliere il regalo più adatto alle sue esigenze, variando tra uno spazio giochi, un massaggio infantile o un laboratorio.

• Gli obiettivi.
Profilando adeguatamente il target, la campagna si propone di popolare la pagina allo scopo principale di fornire al cliente una maggiore visibilità , allargare il bacino d’utenza e di conseguenza la clientela.
• Il report
La campagna creativa di AT MEDIA ha avuto inizio il 20 febbraio e termine il 7 marzo.
Abbiamo confrontato l’andamento della pagina nel periodo della campagna effettuato una breve comparazione con l’andamento del mese precedente.

Mi piace totali della pagina.

mi piace pre campagna

Nel periodo che precede la campagna la pagina partendo da un totale di 200 mi piace è passata nel giro di un mese a 185, perdendo 15 mi piace che potrebbero voler dire scarso coinvolgimento dell’ utente/cliente.

mi piace campagna Analizzando il periodo della campagna notiamo come i like siano in costante crescita, partendo dai 204 del primo giorno e concludendo la campagna con 391 mi piace. Due settimana di campagna e più 187 mi piace. Il bacino di utenza è adesso più ampio.

Portata post (ovvero il numero di persone che visualizza i post).

portata pre campagna

Nel periodo che precede la campagna la portata dei post media è bassissima, varia da punte minime vicino allo zero a punte di 186 interazioni.

portata camapgna

La campagna ha permesso alla pagina di aumentare la portata totale dei post, di conseguenza il livello di interesse è cresciuto facendo registrare una media di 115 interazioni giornaliere.

Portata totale della pagina.

portata totale pre La portata totale della pagina, ovvero il numero di persone che visualizzano attività , post e inserzioni, nel periodo precedente la campagna era molto basso, praticamente nullo fino ai primi di febbraio, periodo in cui la pagina ha iniziato a prendere quota, toccando una punta vicina ai 200 nei giorni immediatamente precedenti la campagna.

portata totale campagna
La campagna ha fornito alla pagina una portata altissima, dopo i primi giorni che hanno registrato una media giornaliera di 1500 interazioni si è attestata su intorno agli 8000. L’obiettivo era la visibilità ? Pare sia stato raggiunto.
Concludiamo sostenendo che per creare una campagna facebook efficace saranno fondamentali creatività  e una profilazione adeguata che consenta di raggiungere il target desiderato. La campagna per Dire Fare Giocare ha portato alla pagina maggiore visibilità , maggiori condivisioni e una portata ben più ampia. Se il fine ultimo, è acquisire nuova clientela, adesso la pagina e di conseguenza Dire Fare Giocare hanno la visibilità  e la portata tale da permettere di agire in questa prospettiva. Non trascurando il fatto che da una breve intervista al cliente, l’obiettivo di portare a Dire Fare Giocare potenziale clientela è un obiettivo raggiunto da AT MEDIA.
Vuoi scoprire i nuovi modelli di comunicazione? Visita la pagina https://www.facebook.com/ATmediaFunziona?fref=ts , le bacheche e i pin della creatività .

Marco Guarino

Il comportamento del consumatore in rete

L’analisi della domanda è uno step fondamentale per la definizione di una strategia vincente. La conoscenza della domanda è importante in contesti competitivi, dinamici e nei quali cliente tende ad essere sofisticato ed esigente, come accade appunto nel marketspace.
Anzitutto è necessario comprendere come si configura la domanda online: mentre offline la domanda è costituita da tutti i possibili acquirenti di un dato prodotto/servizio, online la domanda diventa stratificata in diverse componenti.

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I navigatori sono coloro che visitano il sito; il monitoraggio di questo parametro consente di valutare la brand awareness e di conseguenza di stabilire i ricavi per la pubblicità  ospitata all’interno del proprio sito (più saranno i visitatori, più la pubblicità  risulterà  costosa). Diventa possibile tuttavia effettuare un’analisi a livello aggregato, di tipo censimentario e non campionario, realizzata attraverso cookies, log files e dashboard. Le metriche su cui focalizzare l’attenzione sono: gli unique visitors, il costo di acquisizione utente e le pageviews per sessione. Ogni attività  compiuta da un utente online si configura come una richiesta di file da uno o più server. Ciascuna richiesta è registrata come una entry autonoma e l’analisi aggregata a livello di sito consente di verificare le pagine più visitate, i percorsi di provenienza dell’utente, il tempo medio per sessione e i percorsi di uscita più diffusi. Esistono diverse tipologie di log files:

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Gli utenti registrati devono essere monitorati per attività  di tracking e profiling, nonchè per iniziative di CRM e fidelizzazione. Gli strumenti principali sono i server per la personalizzazione e le dashboard, tenendo in stretta considerazione il Conversion Rate.
Gli utenti attivi, invece, sono gli e-buyers o coloro che partecipano attivamente con commenti e contenuti all’interno del sito o delle fan pages. Gli strumenti di monitoraggio sono le Commerce Station, le dashboards e gli strumenti di business intelligence, considerando quantitativamente e qualitativamente i contenuti, i post e gli acquisti effettuati.

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Analisi quantitativa della domanda online: una macro del successo del proprio business.

 

La concorrenza online

La concorrenza subisce profondi cambiamenti nel mondo web 2.0 rispetto all’accezione tradizionale del termine. Le variabili oggetto di tali mutamenti sono le seguenti:

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Antecedentemente alla diffusione della Rete, la concorrenza si sviluppava essenzialmente secondo una dimensione locale: il potenziale consumatore individuava una cerchia di alternative limitatamente alla propria area di riferimento. Adesso, invece, con l’abbattimento delle barriere dovute alla distanza, la concorrenza assume una dimensione globale: il potenziale consumatore può confrontare una cerchia estremamente più ampia di alternative poichè, grazie all’e-commerce, non è più vincolato dall’area geografica di riferimento. Questo implica che il raggio dei competitors subisce un incremento e l’azienda dovrà  dotarsi di strumenti sempre più avanzati per riuscire a stare al passo con un insieme di concorrenti sempre più ampio ed agguerrito. Le barriere all’ingresso diminuiscono drasticamente e da una concorrenza più protetta, di giunge ad un contesto estremamente vasto.
Inoltre, le innovazioni veicolate grazie alla rete non risultano più isolate, ma si caratterizzano per una continuità : essendo più facile monitorare i competitors ed essendoci pertanto maggiore trasparenza, diventa più agevole riuscire ad implementare innovazioni incrementali al proprio business.
Per sbaragliare i concorrenti, le aziende non puntano più esclusivamente sulla qualità  del prodotto, adottando un focus sulle informazioni, sulla relazione e sull’interazione con l’utente attraverso l’offerta di contenuti e servizi. In tal modo si svilupperà  la brand attitude grazie alla comunicazione bidirezionale così definita, creando un autentico vantaggio competitivo anche per quei prodotti scarsamente differenziabili (commodity).
La concorrenza nel web 2.0 non è più suddivisa tra settori eterogenei, ma diventa intersettoriale e convergente. Si pensi, ad esempio, a come ambiti dapprima distanti (musica, computer, mobile, video, news, gps e games) diventino strettamente connessi in rete, tanto da poter essere racchiusi in un unico dispositivo, il tablet.
La struttura dei costi per l’e-business è molto flessibile e dinamica: i costi fissi sono elevati (“legge della prima copia”) ma il costo marginale è estremamente ridotto. Il costo totale unitario decresce molto rapidamente all’aumento delle unità . Questo significa che il costo di creazione del sito può risultare un costo fisso elevato che, però, richiederà  costi variabili associati alla gestione di ogni utente via via sempre più ridotti: il costo fisso si spalmerà  infatti sul crescente numero di unità , riducendo drasticamente il costo totale unitario. L’ingresso nel web può comportare un costo iniziale elevato ma, le innovazioni incrementali, diventano decisamente meno onerose e per questo più rapide, soprattutto in un contesto dove il tasso di sostituibilità  della tecnologia è particolarmente elevato.

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Infine, la concorrenza non è più isolata ma diventa cooperativa: sono numerosissime le aziende che creano alleanze di strategiche con i distributori, i fornitori, i concorrenti e i produttori di beni complementari. In questo modo si crea un mix tra cooperazione e competizione (coopetizione) definendo così una struttura spider versus spider, ossia network di attori contro network di attori.

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Coopetition online: un gioco di partnership strategiche.

 

Marketing in rete: le 6 nuove frontiere del business

Internet non ha rivoluzionato i tradizionali principi di marketing, piuttosto ha ampliato le possibilità  di fare marketing per tutte le imprese aventi l’obiettivo di incrementare il valore generato per i portatori di interesse attraverso la soddisfazione dei clienti.
Tuttavia, per lungo tempo è stato riservato uno spazio limitato al marketing in relazione alle iniziative legate al mondo della rete: è necessario ampliare la rilevanza di tale disciplina perchè, altrimenti, risulterà  estremamente difficile creare modelli di business sostenibili nel lungo periodo.
Anche le imprese tradizionali necessitano di modelli appositamente studiati per riuscire a competere online con i nuovi operatori: la nuova frontiera del business, infatti, è l’adozione di un multichannel marketing integrato, volto a creare un’autentica cerniera tra il mondo offline e online.
Ogni azienda deve, a parità  di principi di marketing, dotarsi delle competenze specifiche per riuscire a gestire i contesti digitali e virtuali, all’interno dei quali hanno luogo molteplici novità : dall’istantaneità  della comunicazione alla illimitata irraggiungibilità ; dal focus sul consumatore allo scambio bidirezionale.
Sono pertanto 6 le caratteristiche distintive più rilevanti degli ambienti digitali:

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La personalizzazione è associata al fatto che diventa possibile gestire database sempre più ricchi di informazioni e moduli di preferenza dei consumatori sempre più articolati. Grazie a questa disponibilità  di dati, diventa possibile sviluppare non soltanto la personalizzazione in merito alla configurazione del prodotto ma anche in relazione alla comunicazione e al CRM. Le newsletter vengono inviate a seguito di un’accurata segmentazione dei consumatori, consentendo così di calibrare il messaggio sulla specificità  del segmento in analisi. Inoltre, i prodotti diventano definibili direttamente dal cliente che può letteralmente customizzare un elemento unico sulla base delle proprie necessità .
Per quanto riguarda la dimensione mobile, ogni utente ha in media 22 applicazioni sul proprio smartphone e l’ottimizzazione del sito Internet per tali device sta diventando imprescindibile: attraverso strumenti come Mobile Meter è possibile avere un anteprima della visualizzazione del sito su mobile. Tramite tali device diventa possibile anche effettuare pagamenti, ottenere informazioni aggiuntive sui prodotti o effettuare ricerche vocali. Inoltre, grazie alla geolocalizzazione offerta dalle connessioni mobile, diventa possibile attivare iniziative di contextual marketing, permettendo al consumatore di avere un quadro completo delle insegne commerciali dell’area in cui si trova.
In merito alla dimensione Commerce si denota una stretta interconnessione tra la dimensione online e offline: un processo di acquisto, infatti, non avviene mai esclusivamente sul web o negli store tradizionali, dal momento che è molto frequente che si ricerchino informazioni online oppure si rintracci un prodotto offline e lo si acquisti in rete.
Inoltre sono in costante crescita l’utilizzo ed il download di video dal web: sono oltre 2 miliardi i video richiesti su Youtube ogni giorno e sono numerosissime le aziende che adottano questo format comunicativo in quanto considerato dotato di maggiore interattività  e potere persuasivo.
Inoltre anche la dimensione social deve essere costantemente monitorata, tenendo conto della specificità  di ciascuno strumento al fine di optare per quello maggiormente coerente con il proprio business. Anche la ricerca di informazioni diventa social: con Google+ è possibile ratificare un risultato di ricerca in modo tale che, gli amici dell’utente che ha cliccato +1, possano vedere un’annotazione personalizzata.
Pertanto, se con il tradizionale approccio al marketing il messaggio si dipanava dall’azienda ai destinatari, utilizzando prevalentemente i mass media; nel mondo web 2.0 è necessario cambiare prospettiva: dalla consapevolezza circa l’esistenza del marchio, bisogna passare ad una costante interazione con gli utenti. Solo così l’utente si sentirà  ingaggiato e parteciperò attivamente alle conversazioni in atto. In tal modo potrà  scoprire un’affinità  con il brand e diventare parte di una vera e propria community.

la-spirale-del-marketing

Gli user generated contents sono il leitmotiv delle piattaforme 2.0.