Internet boom: impatti sull’azienda e sulle strategie di business

Dalla fine degli anni ’90 si è assistito ad un autentico boom del mondo web, anche grazie alla stampa entusiasta, allo sviluppo di progetti di e-business anche in ambito accademico, all’incentivo dei consumatori e al mondo finanziario favorevole.
Sebbene vi sia stato un momento di bust nei primi anni del 2000 a causa della bolla speculativa legata alla rete e alle tecnologie digitali, Internet oggi è nuovamente oggetto di una rapida crescita: si pensi che, secondo il Wall Street Journal, tra le prime società  quotate nel 2010 compaiono perlopiù brand connessi al mondo high tech.
Ad oggi nel mondo vi sono oltre 2 miliardi di utenti, il 26% dell’intera umanità ; ¾ dei quali situati nel mondo occidentale. Questo significa che, a partire dagli anni 2000, si è assistito ad una crescita del 400% nell’utilizzo di Internet!
In Italia 32,9 milioni hanno una connessione ad Internet, 24,7 sono attivi mensilmente e 12,2 milioni sono online ogni giorno. Inoltre, sono in costante crescita gli accessi mobile: 5,3 milioni di utenti, l’11% della popolazione, accedono da device mobili.

connessione-internet-utenti

Questo consente, da un lato, di essere always on, rimanendo costantemente aggiornati e potendo accedere in ogni momento della giornata e, dall’altro, di poter sfruttare le georeferenziazioni per finalità  di CRM.
Diventa così possibile incrementare la selettività  del messaggio e la coerenza dello stesso rispetto al cliente. Non ci si limita più ad inviare il messaggio giusto al cliente giusto, bensì, tramite la geolocalizzazione, di possono considerare anche il posto giusto ed il momento giusto.
Il web, tuttavia, ha avuto notevoli impatti sul mondo del lavoro, a partire, ad esempio, dalla nascita del professional social network: in questi ambienti il valore è creato dagli utenti stessi e diventa legato alla digital reputation, si basa sulla raccomandazione e sugli endorsements di altri individui.
Anche la stessa organizzazione del lavoro ha subito profondi mutamenti: dalla condivisione Intranet della conoscenza e del know how anche implicito al lavoro in remoto; dalla comunicazione in tempo reale alla collaborazione interfunzionale su scala globale. Inoltre, la struttura organizzativa non è più basata sul tipico organigramma: la tecnologia taglia trasversalmente i livelli gerarchici creando un ampio reticolato.
I dipendenti talvolta sono anche identificati sulla base della loro attività  online (wikis, blogs, bookmarks) e, dal momento che l’immagine del dipendente è strettamente connessa a quella dell’organizzazione, molte aziende diffondono le social computing guidelines, volte a moderare il comportamento dei collaboratori online.
In merito alle strategie di business, il cambiamento si articola essenzialmente attraverso due macrovariabili: il tempo e lo spazio. Il tempo scopre una maggiore rapidità  nella propagazione delle innovazioni incrementali e radicali e lo spazio è denotato da una maggiore modularità  e si apre a configurazioni di business innovative. Con il fenomeno della socializzazione e specializzazione nasce il crowd sourcing: si sviluppano internamente alcune funzioni nelle quali si è esperti, esternalizzando le altre ad una molteplicità  di soggetti esterni specializzati. In questo modo si incrementano i gradi di libertà  nella configurazione di business già  esistenti (nuove modalità  di vendita, acquisto, outsourcing e connessione) e di business innovativi (aggregazione della domanda, nuovi intermediari, configurazione del prodotto da parte del consumatore.
Da seller centric, l’azienda diventa customer centric, prediligendo le conoscenze e le competenze alle risorse fisiche. La sperimentazione e l’apprendimento prendono il posto dei precedenti processi di pianificazione e controllo, abbandonando la strategia firm focused e prediligendone una network focused.

network-focused
Internet boom: una rivoluzione nel mondo del business.