Come fare pubblicità  al tuo studio dentistico.

pubblicità  studio dentistico

Al giorno d’oggi per uno studio dentistico come per qualsiasi attività  essere presenti sul web è fondamentale,  allo stesso tempo affidare la propria visibilità  a persone sbagliate può risultare dannoso.

Il web è un’opportunità  da sfruttare anche per i dentisti, primo passo fondamentale sarà  creare un sito che possa essere facilmente dagli utenti sui motori di ricerca.

Poste le basi, uno dei principali problemi di una attività  è l’acquisizione di clienti nuovi. In questo caso vi mostreremo il modo migliore di fare pubblicità  studio dentistico.
Il marketing per dentisti segue le regole della maggior parte dei liberi professionisti. Essere Visibili è fondamentale per poter essere trovati dai potenziali pazienti, quindi bisogna essere presenti su tutti i canali che si pensa che i nostri potenziali clienti usino.

àˆ fondamentale realizzare un piano di marketing appropriato e ben definito che ci permetta di ottimizzare le risorse che abbiamo a disposizione. Basilare per realizzare un piano di marketing per dentisti, sarà  comprendere quanta importanza dare all’advertising tradizionale e quanta alla pubblicità  online.

La prima può essere fatta anche alla radio, su giornali, riviste o addirittura in tv. Ovviamente non bisogna improvvisare strategie media per non sperperare il budget in modo non efficiente. Nella pubblicità  online per dentisti, le principali metodologie sono quelle a pagamento sia su google che sulle piattaforme social.

Qualsiasi sia l’allocazione del budget bisogna far conoscere sempre il nome e brand dello studio dentistico e non c’è modo migliore se non con un sito web sempre presente nei vari advertising.

La struttura del sito web di un dentista deve saper presentare lo studio e i servizi che vengono proposti e offrire tutte le informazioni necessarie per un contatto.

Se sei un dentista e cerchi maggiori informazioni sul marketing per il tuo studio, guarda come lavoriamo e se sei interessato contattaci per una consulenza gratuita.

L’utilizzo del video nelle strategie di marketing. Come si crea un video virale?

Come creare un video virale? Gli step necessari per realizzarlo.

creare un video virale

 

Partiamo dal presupposto che non esiste la formula per creare un video virale, non possediamo le basi per capire cosa la gente abbia voglia di vedere e soprattutto condividere. A volte basta la semplice condivisione di una persona molto seguita per trasformare un video, magari dimenticato per mesi, in uno apprezzato che inizia a girare ed  essere condiviso. Un video virale spesso è un filmato semplice, che nasce per caso e in breve diventa qualcosa di unico. L’idea di base è che la gente sui social e in generale sul web, spesso vuole solo divertirsi. In Italia è in costante crescita il numero di persone che si collegano da mobile, come è in costante crescita youtube, diventato ormai il secondo motore di ricerca al mondo.

 

Detto questo, precisiamo che non è solo questione di fortuna, esistono delle caratteristiche fondamentali che a nostro parere un video virale deve possedere. Proviamo a elencarne qualcuna:

 

L’idea creativa al centro del progetto.
Trova un’idea unica che rappresenti il tuo brand e il tuo prodotto. Questo è un passaggio molto delicato, la cui difficoltà  varia al variare del brand. àˆ importante puntare a raggiungere una certa tipologia di target e focalizzarsi su quella. L’obiettivo rimane aumentare la visibilità  dell’azienda, quindi non limitare la tua creatività , basati su parodie, video divertenti o animazioni.

 

Scegli il titolo adatto.
àˆ la prima cosa che attira attenzione e che può portare traffico, spingendo le persone a visualizzare il tuo contenuto. Utilizzare delle parole chiavi efficaci aiuta a ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca.

 

Crea un contenuto divertente.
Da recenti statistiche è emerso che i video che ottengono maggiori visualizzazioni, sono quelli che insegnano all’utente a fare qualcosa di concreto. Stessa considerazione vale per i video divertenti, che pur non possedendo questa caratteristica, posseggono un qualcosa di non convenzionale che gli permette di diventare virali.

 

Cura il SEO.
Non pensare che il SEO sia una cosa valida solo per i testi, per creare un video virale  ottimizzarlo con un buon SEO è importantissimo. Gran parte del traffico sul web è generato dai motori di ricerca. Presta molta attenzione ai tag inseriti nel video e a ciò che scrivi nella descrizione. Per potenziarne il passaparola e la diffusione permetti agli utenti di commentare e di condividere, questo porterà  un ulteriore potenziamento del brand su youtube.

 

Mostra il tuo brand.
Se l’obiettivo del tuo video è realizzare una spudorata campagna di marketing promozionale stai sbagliando tutto in partenza, finirai solo per allontanare i consumatori. Puoi sempre fare comparire il tuo brand in qualsiasi momento del video, tramite degli appositi programmi di editing.

 

Focalizzati sull’emozione e l’universalità .
Nel creare il video non pensare a vendere, se vuoi creare qualcosa che venga veramente apprezzata sul web, il nostro consiglio è quello di focalizzarti sull’emozione e la concretezza, non sulle vendite.

 

Concludiamo riaffermando quello che abbiamo sostenuto in apertura di articolo. Ovvero: non esistono regole generali che rendano virale un video. Non importa se non vi sentite abbastanza pronti per creare il vostro primo video, l’importante è iniziare e le idee arriveranno con il tempo. Un ultimo e molto importante consiglio che possiamo darvi è condividere, condividere e condividere.

Se i nostri consigli su come creare un video virale ti sono stati  utili e vuoi approfondirli, visita la pagina sul marketing virale.

Marco Guarino.

 

Social Media Best Practice: JBerry Alessandria

JBerry è un negozio di abbigliamento maschile e femminile con marchi prestigiosi, situato nella città  di Alessandria e avente un target di clientela dai 18 ai 65 anni.

Questo punto vendita desiderava costruire una comunità  Facebook al fine di aumentare gli accessi al negozio, la brand awareness e la fidelizzazione del cliente.

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Attraverso l’iniziativa, JBerry non si era prefissato solo di instaurare una relazione con la clientela con l’interazione online, si proponeva anche di riuscire ad acquisire informazioni e dati sensibili sui suoi fan. In questo modo, diventa possibile attivare azioni di marketing mirato, sulla base dell’insieme di interessi dei consumatori e comprendere quali siano i desiderata degli utenti in termini di capi d’abbigliamento da acquistare. La comunicazione con i fan permette infatti di eliminare le barriere alla verbalizzazione e riuscire ad entrare in contatto con i benefici ricercati dai consumatori e con l’insieme di associazioni delineate rispetto al modo stesso di vestire. Il punto vendita potrà  così puntare su quei brand maggiormente in grado di soddisfare i bisogni manifestati dai consumatori e tarare il servizio e l’assistenza offerta dai commessi sulla base di quanto emerso.

La strategia implementata risultava pertanto indirizzata all’acquisizione di un importante numero di fan e a rendere il marchio virale.

Per riuscire a raggiungere questi obiettivi , JBerry ha optato per la creazione di un gioco online rivolto ai fan della pagina, in modo tale da incrementare gli accessi al sito web e al punto vendita fisico.

Una volta ultimato il gioco, il cliente deve procedere a compilare il form (necessario per l’acquisizione di dati sensibili), per ricevere in omaggio un Cruciani arancio che potrà  ritirare direttamente in negozio, facendo così leva sull’aumento delle visite al punto vendita e quindi, sull’incremento della possibilità  di vendita.

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Questo gioco ha avuto notevoli effetti virali, dal momento che, anche utenti provenienti da aree geografiche differenti, si sono collegati alla pagina Facebook e inviando il francobollo, hanno potuto ricevere tramite posta il loro braccialetto.

Inoltre, i membri dello staff hanno saputo creare un forte coinvolgimento attraverso la capacità  di mostrare il”dietro le quinte” della loro attività , pubblicando foto in cui sono intenti nello svolgimento dei loro compiti oppure in cui scherzano insieme. Ai fan piace sentirsi direttamente coinvolti, sentirsi parte di un’organizzazione e diventare complici grazie alla condivisione di contenuti esclusivi. In questo modo si divertiranno a riconoscere il commesso che li ha serviti l’ultima volta che si sono recati in negozio e a entrare nel backstage dell’attività .

La strategia adottata ha consentito, nel medio – lungo termine, di creare una relazione e di fidelizzare il cliente, senza dimenticare che attraverso la pagina Facebook si intende parlare con le persone e non alle persone.

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Gamification: una spinta all’accelerazione delle vendite.

Social Media Marketing: la nuova frontiera del business

Anzitutto è meglio ribadire che attraverso i social media non si deve puntare a vendere: bisogna lasciare che sia l’utente a cogliere in piena autonomia i riferimenti commerciali.

Una strategia social vincente deve anzitutto rendere visibile il brand, facendo in modo che gli utenti possano iniziare a sviluppare un insieme di associazioni positive con l’azienda, attraverso i contenuti da questa condivisi. Così il marchio non sarà  più una semplice parola, arriverà  ad assumere un posizionamento puntuale e stabile nella mente e nel vissuto dl consumatore.

rete social network

Attraverso i social diventa possibile anche mostrare i prodotti/servizi offerti, senza limitarsi a mostrare un catalogo, aggiungendo elementi creativi: postare foto di bloggers, mostrare occasioni d’uso, stimolare gli utenti a partecipare attivamente, condividendo i loro contenuti e le loro modalità  di utilizzo del prodotto stesso.

 

àˆ un meccanismo che innesta un interesse diretto all’acquisto e alla consultazione della piattaforma e-Commerce aziendale. La visibilità  sui social, direttamente connessa alla creatività  e alla qualità  dei contenuti condivisi, permette di aumentare gli accessi al sito web e progressivamente fidelizzare il cliente nel tempo.

Il processo di fidelizzazione è un obiettivo particolarmente complesso: solo nel momento in cui l’azienda riesce ad aprirsi al confronto e ad abbattere le distanze, potrà  ottenere risultati tangibili in termini di ritorno sull’investimento.

Tramite l’analisi dei fan presenti all’interno dei social, diventa inoltre possibile acquisire informazioni preziose sui diversi clienti ed effettuare ricerche di mercato sul proprio target di riferimento. Questo consente di definire una comunicazione mirata e di realizzare prodotti con un focus sul singolo consumatore, superando il trade off tra reach e richness dei media tradizionali e approdando alla customerization.

Risulta poi possibile coinvolgere direttamente l’utente nel processo di sviluppo di nuovi prodotti e dar vita ad iniziative di customer co-creation o collaborative innovation.

Attraverso simili iniziative, all’interno delle quali l’utente è chiamato a giocare un ruolo fortemente attivo e a tramutarsi in un prezioso collaboratore dell’azienda, si riduce il rischio associato all’innovazione: avendo sviluppato il prodotto proprio attraverso la collaborazione degli utenti, sarà  possibile sicuramente contare su un maggior fitting rispetto alle loro esigenze. Inoltre, si esperirà  un aumento della disponibilità  di spesa (willingness to pay), proprio perchè il consumatore attribuisce un maggior valore ad un brand che è disposto ad ascoltare il parere dei clienti e a chiamarli a giocare un ruolo di partecipazione attiva.

Anche la fedeltà  al brand (loyalty) e il coinvolgimento del consumatore subiranno un netto incremento, così come l’efficacia decisionale dell’intera organizzazione: rinunciando ad un controllo diretto ed aprendosi al mercato, si assisterà  senz’altro ad una riduzione dell’efficienza ma ad un’impennata dei gradi di creatività  dell’intero processo decisionale.
impatto dei social media

Grazie al Nuovo Modello di Marketing® l’idea creativa prenderà  vita all’interno dei social media e costituirà  l’ossatura dell’intera strategia Social avviata.

Social Media: un passepartout per il conseguimento di molteplici obiettivi.